Cristina Barbuti Lonquich
Gestalt Analitica a Mediazione Artistica
(Arteterapia – Teatroterapia – Art Counseling)
Iscrizione AICo nr. 292
Sono nata a Viareggio nel 1967.
Ho studiato, sin dall’età di tre anni, pianoforte e danza classica, iniziando, ancora bambina, una precoce attività concertistica.
Ho conseguito la Laurea Magistrale in Pianoforte Principale nel 1989 presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia per poi perfezionarmi a Gerusalemme alla “Rubin Academy of Music and Dance” e in musica da camera a Praga alla “Sándor Vègh Chamber Music Academy”.
Dal 1987 al 1992 ho tenuto lecture e seminari durante la Summer Session della UCLA (University California Los Angeles) presso il Dipartimento di Italianistica esplorando la relazione tra letteratura italiana e musica.
Ho suonato sia come solista che come camerista nelle maggiori stagioni europee e negli States, oltre che nei più prestigiosi Festival internazionali, registrando per le più importanti emittenti radiofoniche del continente.
“ In paradiso tornerò a sentire”
Ludwig van Beethoven


Inizio il mio training teatrale sotto la guida di Vincenza Modica nel 2000, seguendo numerosi laboratori che portano alla fondazione di un gruppo formato da musicisti e attori insieme a Modica e Alexander Lonquich a cui viene dato il nome di Villon Ensemble.
Il gruppo è operativo per cinque anni e si presenta nella formula di conduzione di laboratori arteterapeutici, musicali e teatrali (Scuola di Musica di Fiesole, Festival Internazionale di Sermoneta e Accademia Pianistica di Imola) e di messa a punto di spettacoli che vedono, tra molti altri, la messa in scena di un testo di Enzo Moscato dal titolo Costellazioni.
Al Festival Letteratura di Mantova del 2004 presento con Lonquich e Sandro Lombardi un lavoro musicale e teatrale dedicato al sentimento d’infanzia dal titolo “L’infanzia di Saturno”.
Partecipo a numerosi stage teatrali tra i quali ricordo con particolare emozione quelli condotti da Cristina Donadio e Armando Punzo.
Nel 2006 intraprendo il percorso di formazione in Gestalt Counseling a mediazione artistica all’IGF (Istituto Gestalt Firenze), sede di Roma, studiando con Oliviero Rossi e Michele Cavallo che, da quella data, diverrà il mio partner principale nell’ideazione e conduzione di lavori che vedono coinvolti i linguaggi musicale e teatrale.
Mi dedico alla “relazione d’aiuto e alla teatroterapia” e dal 2009 prendendo parte, inizialmente come tirocinante poi come partner, alle attività laboratoriali condotte da Cavallo presso il Centro Diurno di Salute Mentale Villa Lais di Roma
dove vengono attivati laboratori teatrali e musicali allo scopo arte-terapeutico di contenere la sofferenza dei malati psichici inscrivendola in una cornice artistica.
Portiamo quindi in scena : “Il malato immaginario“,, “Exiles1”, “Exiles2” e “Passaggi”, quest’ultimo con la collega e partner “speciale” Mila Morandi Maiorelli.


Partecipo a numerosi laboratori condotti da Robert Landy, fondatore della Drammaterapia, con cui nasce un’affettuosa amicizia.
Con Alexander Lonquich, mio partner sulla scena e nella vita, e Cavallo, costruisco, continuando la ricerca di un approccio relazionale alla sofferenza dell’altro che abbia nei linguaggii artistici il suo punto di forza, due grandi progetti per la città di Roma, uno nel 2010 in collaborazione con la IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti), l’Università Sapienza e Villa Lais, dedicato alla figura di Robert Schumann (grande compositore tedesco e malato psichiatrico) in occasione del bicentanario della sua nascita, e l’altro, nel 2012, dedicato a Glenn Gould, celeberrimo pianista canadese, deceduto a soli cinquant’anni per abuso di psicofarmaci. Il progetto, ideato assieme all’Accademia Santa Cecilia, l’Università Sapienza, il MAXXI e Villa Lais, si intitola “Glenn Gould – l’estetica dell’assenza” e prevede una mostra, concerti e due Flash Mob di pazienti del Centro Diurno e attori nella suggestiva sede del MAXXI.
Tra il 2014 e il 2018, concepisco e conduco tre laboratori arte/teatroterapeutici rivolti principalmente a musicisti quali “Schubert in controluce”,” I bemolli sono blu”, dedicato a Debussy e “L’altro in me”, dedicato a Schumann, nel tentativo di curare la stage fright e di trovare una ragione per far musica al di là dei mandati familiari e sociali e di giungere, infine, ad una rinnovata visione del proprio profilo artistico. I laboratori trovano ospitalità presso numerose istituzioni dal 2016 al 2019 e sono ospitati ogni anno a Trame Sonore a Mantova, la più grande kermesse di musica da camera in Europa.
I linguaggi artistici usati per l’esplorazione laboratoriale sono: teatro, musica, improvvisazione scenica, messa in scena, scrittura creativa, lettura creativa, fotografia e video.
Sono tutti laboratori intensivi della durata di tre giorni.
“Innere Stimme, per voci piano e corpo” è il titolo che con Michele Cavallo diamo dato creazione performativa da noi ideata e presentata in varie sedi off, tra teatro, danza buto e musica, con protagoniasti tre pazienti del Centro Diurno ed ancora una volta dedicata a Robert Schumann il cui testo è
interamente tratto diari, scritti e critiche musicali dello stesso Schumann e del suo entourage.


Nel corso degli anni metto quindi a punto una formulalaboratoriale e di relazione d’aiuto arte/teatroterapeuticasempre più precisa, divenendo anche docente incaricato del Master di Teatro nel Sociale e Drammaterapia dell’Università Sapienza di Roma.La materia e il laboratorio prendono il nome di “Espressività in Scena”, un dispositivo laboratoriale esperienziale rivolto non solo ad attori e musicisti che, attraverso suggestioni emozionali e percorsi narrativi musicali, permette un ascolto, un’organizzazione e una riproposizione dei propri sistemi immaginari secondo la grammatica musicale (ritmo, tensione intervallare, dinamica, timbrica, agogica, fraseggio, silenzio) e la rappresentazione scenica, seguendo le particolari caratteristiche dell’interpretazione di un brano musicale classico.
Nel 2013 concepisco e presento con Ezio Bosso a Postignano, nell’ambito del Festival “Un castello all’orizzonte 2013”, un laboratorio intensivo della durata di una settimana rivolto agli studenti del Master de La Sapienza dove insegno, dal titolo “Sinestetica”, dove ci proponiamo di esplorare le connessioni emozionali e sensoriali tra musica, movimento, teatro e arte contemporanea.
Presso lo spazio artistico e culturale, Kantoratelier che ho creato con mio marito Alexander Lonquich nella nostra abitazione fiorentina, intraprendo una intensa attività di operatrice culturale organizzando Master Class, Seminari, Convegni, Concerti, eventi teatrali e, naturalmente, conducendo laboratori di teatro e arterteterapia.
Nel 2018, Alexander ed io lanciamo un percorso annuale per l’alta formazione concertistica dal nome “Dædalus – l’artista da giovane”, durante la cui frequentazione il musicista classico si interroga sulle più profonde mozioni desideranti della propria scelta artistica e sul rapporto con altri linguaggi scenici (teatro, arti visive, scrittura etc), per definire meglio il proprio profilo prima che professionale, artistico e umano.


Le tre grandi passioni della mia vita, l’arte, la Terapia della Gestalt e il pensiero lacaniano mi hanno ispirata a concepire una relazione d’aiuto integrata che ho chiamato Gestalt Dinamica a Mediazione Artistica, operando sia con l’Arteterapia che con la Teatroterapia che con l’Art Counseling.
Ricevo, in italiano e inglese, nel mio Kantor Studio a Roma -Prati, in Piazza della Libertà, a due passi da Piazza del Popolo e dalla fermata Lepanto della Linea A della metropolitana, dove conduco laboratori intensivi esperienziali rivolti a piccoli gruppi di sei persone della durata di un fine settimana e mi dedico all formula della sessione individuale one-on-one della durata di 60 minuti e a cadenza settimanale.
Nel 2020, in seguito alla somministrazione del vaccino anti-
Covid Astra Zeneca, perdo gradualmente l’udito e nel ’22 e ’23 mi sottopongo a due interventi di impiantologia cocleare, recuperando l’udito sociale ma, per il momento, non quello musicale.
Riprendo la mia attività di Teatro e Arteterapeuta e quella Gestalt Counselor a Mediazione Artistica, utilizzando tutti i
linguaggi che mi hanno accompagnata nel corso della vita:
la musica (silenzio consapevole, pausa, ascolto dell’altro, ritmo, velocità, lentezza, accelerazione, rallentamento, sincopato ecc), il teatro, la lettura, la scrittura, la fotografia e
il videomaking.
La mia passione per l’introspezione e la ricerca di domande sempre più aderenti alle reali istanze del mio continuo ri-concepimento di me stessa, mi hanno portato a frequentare tutte le maggiori psicoterapie del campo della cura attraverso la parola e fondamentale è stato l’incontro con il pensiero di Jacques Lacan, che mi ha profondamente
influenzata e secondo la cui clinica ho intrapreso un lungo percorso psicanalitico.
