GESTALT ANALITICA
A MEDIAZIONE ARTISTICA
(ARTETERAPIA - TEATROTERAPIA - ART COUNSELING)
La Gestalt Analitica a Mediazione Artistica rappresenta un nuovo approccio alla relazione d’aiuto che unisce la profondità del pensiero psicanalitico, in particolare quello lacaniano, con la dimensione esperienziale ed emotiva della terapia della Gestalt.
Questo modello clinico integra le potenzialità terapeutiche dell’arte con un lavoro sulla consapevolezza e la relazione, esplorando ilpotere trasformativo della creatività, all’interno di un contesto di Art Counseling e di Laboratori intensivi a tema della durata di un fine settimana.

Strumenti e linguaggi artistici utilizzati
Foto e video terapia - Immagini come strumenti per riflettere su sé stessi, narrare storie e costruire nuove identità.
Teatroterapia- Uso del corpo, della voce e dell’azione scenica per esplorare ruoli, emozioni e dinamiche relazionali, ascolto affettivo e consapevole dello spazio e dell’altro, esplorazione del flusso dei pensieri, interpretazione espressiva del verttici emozionali.
Lettura e scrittura creativa - Narrazione come mezzo di
rielaborazione personale e collettiva e scrittura come spazio per dare forma al non detto.
Musica - Ritmo e fraseggio per esplorare i movimenti emotivi.
Pausa e ascolto del silenzio consapevole, lentezza e velocità come metafore dell’ascolto di sé stessi e degli altri. Dinamica musicale (dal pianissimo a fortissimo) per esplorare, attraversare, comunicare, modulare le emozioni.


Influenza lacaniana - L'approccio analitico consente di andare oltre il sintomo, interrogando le strutture profonde del soggetto e il suo rapporto con il linguaggio. Lo sguardo psicanalitico offre una profondità interpretativa che permette di lavorare sulla dimensione inconscia delle esperienze.
Counseling gestaltico - Enfasi sull’esperienza diretta, il contatto emotivo e il "qui e ora". La relazione terapeuta-cliente diventa il terreno in cui si costruisce la consapevolezza e si sperimenta il cambiamento.
L’arte come pratica estetica profonda - L’arte non è solo un mezzo espressivo o emozionale, ma uno strumento per entrare in contatto con la dimensione più autentica del sé. Viene considerata come un fare che restituisce la temperatura del reale, dove la creazione artistica diventa atto di cura, non solo individuale ma anche collettiva.

Integrando il lavoro analitico con esperienze artistiche che dell’arte conservino l’alta temperatura estetica, l’amore per la bellezza e il rigore della realizzazione , si permette al soggetto di riconoscersi,
trasformarsi e prendersi cura del proprio mondo interno in modo delicato, affettivo ed esteticamente realizzato.
La dimensione estetica viene trattata come vera e propria “richiesta di autenticità”, per stimolare un livello profondo di ricerca e quindi di cura personale e sociale.
Si promuove così una relazione d’aiuto calda ed empatica, ma anche capace di esplorare con profondità i nodi complessi dell’esperienza umana.
Con l’arte come veicolo di cura, questo approccio scommette sulla potenza evocativa dei linguaggi artistici e sulla capacità quasi “magica” di un vero processo creativo di generare trasformazioni sorprendentemente profonde.
La cura di sé diventa un atto di "fare arte", un’esperienza estetica in cui la bellezza non è solo fine a sé stessa, ma diventa la chiave per riscoprire il proprio potenziale, la propria poetica e quindi riconciliarsi con il mondo.
